Rapper italiani famosi, vi dedico un video
C’è una cosa in particolare dei rapper italiani famosi che mi fa imbestialire, e da diversi anni. Non è mai cambiata. Anzi, delle due la questione è peggiorata.
Mi sono sempre chiesto: ma come mai i rapper italiani famosi non citano quasi mail il beat maker che si è occupato della produzione della strumentale?
Non lo fanno quasi mai nel titolo del video, e tantomeno nella descrizione dello stesso. Inseriscono chi ha filmato, chi ha pagato (direttore esecutivo), chi ha truccato il rapper (fondamentale eh?), ma non il beatmaker.
RapBurger ha stilato la classifica, un po’ di tempo fa, dei rappers italiani più famosi: io invece non faccio nomi, non voglio prendermi denunce, voglio solo sfogarmi ed invitare te, caro lettore, a riflettere su questo.
Anche Panorama parla dei migliori rapper italiani (e io mi chiedo, e dei beatmakers non ne parla nessuno?).
Non sei forse d’accordo con me che, al giorno d’oggi ancor di più per hit su beat trap e simili, la strumentale sulla quale il rapper canta, sia davvero fondamentale?
Pensiamo ad alcune hit del momento, e mettiamogli come tappeto sonoro il beat fatto da un beatmaker emergente scarso al posto di quella originale.
Avrebbe altrettanto successo la canzone?
Te lo dico io: NO.
Il beat è fondamentale per la buona riuscita di una canzone: lo sanno tutti, in realtà, ma fingono di non saperlo perchè fa comodo. E se non lo sanno, peggio ancora: ignoranza pura, nel reale senso del termine.
Fa comodo non pagare il beatmaker, o pagarlo due briciole. Fa comodo neppure nominarlo, come se il successo di un brano fosse interamente merito del rapper.
In Italia ci sono video di rapper italiani famosi che generano migliaia e migliaia di Euro solo di pubblicità youtube, figuriamoci le vendite, figuriamoci i Liveshow..
Non ci credi? Te lo dimostro anche, senza però fare nomi.
Se non ti fiderai di me, me ne farò una ragione, ma questo screenshot lo ho realizzato indagando su uno dei video di rap italiano più famosi, utilizzando un tool per Youtube che analizza una serie di fattori del video e mostra le tags usate e… i soldi fatti (indicativamente).

16.000 dollari. Aspetta, riformulo: 16mila, 16k, sedicimila dollari. Sono tanti, senza neppure dover aprire il sito della Banca d’Italia e fare la conversione in Euro.
Attenzione: questa cifra si riferisce solo ed esclusivamente a quanto incassato dal video grazie alla pubblicità di youtube, quella che ogni giorno ti tocca subire prima di vedere il tuo video rap italiano preferito.
Quindi, a questa cifra, si aggiungono poi tutte le vendite iTunes, gli ascolti Spotify, gli incassi derivanti dai Liveshow, le comparsate, questo e quello. Di tutto e di più.
E’ questo che mi fa imbestialire, ma c’è una cosa che mi fa proprio inc… del tutto.
Tralasciamo il discorso soldi (che non è poi mai banale come discorso, dato che i rapper italiani famosi campano abbondantemente e si fanno pure una bella pensione coi soldi che fanno).
Pensiamo al solo riconoscimento artisti del beatmaker.
Nella descrizione video come mai non viene mai citato il beatmaker? Quello ti costa zero euro, caro rapper italiano. Zero.
Ti costa un click e due battute sulla tastiera: te lo faccio io, se vuoi, se non trovi tempo.
Parlo anche a te, cara major, che curi gli interessi del tuo solo artista preferito, quello che rappa, senza neanche sapere il lavoro che c’è dietro: o peggio ancora, sapendolo e fregandotene altamente.
Per me è una cosa terribile: mi batto per il valore, la qualità, il compenso del beatmaker italiano dal 2011, anno in cui ho lanciato il mio sito web Beatmaker.it.
Ho aiutato, fieramente, centinaia se non migliaia di beatmaker italiani (anche quelli che ora producono artisti sotto major, sì…) a migliorare nell’arte del beatmaking e della produzione musicale.
Ma evidentemente, cari beatmker italiani, ora parlo a voi, su questo ho fallito: mi sono tanto concentrato sul beatmaker che ho perso di vista la reputazione che di noi ha il rapper italiano famoso, o la major.
E di questo, caro beatmaker italiano, mi scuso.
Ho fallito.
Mi auguro che questo sfogo possa essere l’inizio di un qualcosa: del riconoscimento del valore, del talento, e del compenso economico che spetta ad ogni beatmaker in grado di realizzare una hit a livello nazionale.
Sono pochi, meritano rispetto.
Un saluto, cari rapper italiani.
P.S Questo sfogo non sarà servito a nulla se non arriverà alla bocca ed alla tastiera di molti. Già molti beatmakers e rappers emergenti italiani hanno condiviso l’articolo.
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[…] tutti i rapper italiani ricercano complessità a livello di rime, puoi sempre decidere di puntare sul testo, sul flow, […]